Come affrontare l’allontanamento di un figlio

1/6 – Introduzione

I figli sono la vita per i genitori, che da quando nascono al momento che si allontanano e, spesso anche dopo, difficilmente riescono a staccarsi da loro. Il buon genitore sa che ai propri figli si devono fornire le ali per volare, ma quando arriva il momento di farlo è bene non porre vincoli, nè di tipo fisico, nè meno ancora affettivo. Succede spesso però, che quando un figlio esce dalla famiglia iniziale per formarsene una propria o cambi residenza e domicilio per motivi di lavoro, la sua mancanza si senta in maniera troppo forte e mandi in crisi i genitori stessi. Vediamo come affrontare l’allontanamento di un figlio.

2/6 Occorrente

  • senso della famiglia

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Sia i genitori che i figli dovrebbero imparare ad aiutarsi a vicenda nel distacco, specialmente all’inizio. Se la città in cui si abita è la stessa ed il figlio si è formato una nuova famiglia tutta sua, il genitore dovrebbe ricordare che a suo tempo, ha fatto la stessa cosa e che le stagioni della vita trascorrono e le situazioni si ripetono. Non si perde un figlio se questo si sposa, ma la famiglia aumenta, si aggiungono la nuora o il genero, i nipoti ed è bello ritrovarsi per festeggiare e nei casi dolorosi si ha un appoggio in più. Inoltre nessuno vieta di incontrarsi o di farsi visita, sempre rispettando le altrui famiglie e la libertà di agire. Gli attuali mezzi di comunicazione e la possibilità di sentirsi telefonicamente diminuiscono ogni tipo di lontananza.

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Nel caso di un matrimonio, inoltre, sia la famiglia della sposa, che quella dello sposo sentirà la mancanza dei rispettivi figli, quindi fare amicizia con i consuoceri e trovarsi ogni tanto può aiutare a superare la tristezza del distacco e sentire meno la solitudine. Non esiste una regola precisa sul numero di volte in cui ci si deve incontrare, la monotonia e l’abitudine stancano, è invece importante sapere di avere altre persone che stanno provando la stessa nostra esperienza.

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Diverso è il caso che un figlio lasci la casa genitoriale per studio, per lavoro o perché semplicemente vuole uno spazio tutto suo. Ad un’età matura del ragazzo o della ragazza è quasi un obbligo che si arrivi alla maturità ed alla indipendenza. Non “tagliare il cordone ombellicale”, è mancanza di rispetto e di fiducia nel figlio o figlia, che abbiamo cresciuto. Anche in questo caso è giusto essere aperti all’esperienza, attraverso cui si raggiunge la maturità.

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Non dimentichiamo poi che anche i genitori, quando i figli crescono, hanno diritto a ricostruire la vita di coppia, trascurata a volte durante il tempo della crescita dei ragazzi. È giusto che la coppia ritorni ad essere tale e che si pensi di più per se stessi e meno per i figli, ormai maturi ed indipendenti. Non ci potrà mai essere un distacco totale, tra genitori e figli, ma la vita cambierà per tutti e, dopo il disagio iniziale, si arricchirà di gioia, affetti ed esperienze nuove.

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