Come comportarsi quando un figlio va via di casa

1/4 – Introduzione

Quasi in tutte le famiglie siamo abituati a sentir dire, un po’ da tutti i genitori, frasi tipo ‘quando andrai via da questa casa?’, oppure ‘ quando ti farai una vita tua?’. Nonostante siano frasi ripetute frequentemente, è sempre molto triste quando un figlio decide di lasciare la casa dei genitori. Ovviamente, nel momento in cui un figlio decide di andare via di casa, hanno luogo delle sensazioni dolorose nel cuore dei genitori. In questa guida, daremo alcuni consigli su come comportarsi quando un figlio va via di casa.

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Nel momento in cui un figlio decide di lasciare la casa dei genitori, significa che ha maturato dentro di sé un processo di autonomia, in cui ha la necessità di vivere e di svolgere qualsiasi faccenda domestica, come lavare, stirare o cucinare, in totale autonomia. Un figlio che giunge a questa decisione ha quindi l’esigenza di disporre dei propri spazi e di una maggiore privacy. Per questo motivo deve essere sostenuto, pienamente, dai suoi genitori.

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Questa è una fase molto importante per lo sviluppo della loro personalità adulta. Nel momento in cui i figli decidono di andare a vivere al di fuori della casa dei genitori, dovranno fare affidamento solo su sé stessi. Quindi, i genitori non dovrebbero iniziare a telefonarli ogni istante per sapere cosa hanno mangiato, se stanno bene o se necessitano di qualcosa. È un passo molto importante per un individuo, in cui deve iniziare ad imparare a svolgere alcune attività in modo autonomo. È logico pensare che qualche errore può essere commesso, da parte di chi va a vivere da solo, ma sono sbagli che fanno acquisire una certa esperienza, e per questo motivo fortificano ed avviano il processo di maturazione. Nei primi giorni di questo passaggio, ovviamente, i figli hanno ancora bisogno dei genitori per questioni pratiche. I genitori devono aiutarli, facendogli sentire tutto il loro appoggio in questa nuova situazione. In definitiva, è una sorta di spinta per ‘avviarli’.

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Innanzitutto, i genitori devono cercare di organizzarli a livello pratico. Quindi, devono pensare a cosa necessitano nella loro nuova casa. Ogni persona sa che chi abita in una casa deve, ovviamente, arredarla e garantirla per i fabbisogni primari, come ad esempio cucinare o lavare. Se proprio si ha intenzione di dargli un aiuto pratico, allora può essere effettuato regalandogli piatti, pentole, detersivi, attrezzi per la pulizia, e quant’altro. Sono tutte cose che sicuramente servono. Inoltre, anche le lenzuola, le coperte, gli asciugamani faranno sicuramente comodo. Se la madre si preoccupa della parte pratica in cucina e per la biancheria, il padre potrebbe aiutarlo sia nella fase del trasloco, come il trasferimento di pacchi e di mobili, sia nella fase di montaggio di questi ultimi e per tutti gli aspetti tecnici che occorrono in una casa (prese elettriche, caldaia, aria condizionata, cavi tv, attacchi per la lavatrice o l’asciugatrice. Nei primi giorni, dargli una mano è fondamentale, poi dovrà imparare a fare tutto da solo. I genitori devono, quindi, assicurargli che saranno a disposizione in ogni evenienza, senza per controllarlo di continuo e telefonandogli ad ogni ora.

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