Consigli per scrivere un’orazione funebre

1/6 – Introduzione

La vita è fatta di episodi piacevoli, ma anche di momenti tristi e dolorosi, come la scomparsa di una persona a noi molto cara. Scrivere un encomio per un funerale può essere molto difficile specie se siamo emotivamente coinvolti, ma al contempo può dare anche soddisfazione: ricordare con parole di affetto e stima una persona venuta a mancare può sollevare i presenti e dare loro la forza necessaria a superare il momento. L’orazione funebre è un modo per dare un addio un po’ speciale, per dichiarare tutto ciò che proviamo e salutare il caro defunto con un sorriso anziché con le lacrime. Non è necessario che sia perfetto dal punto di vista stilistico, ma deve essere redatto con un uso misurato delle parole. Vediamo alcuni consigli su come scrivere un’orazione funebre.

2/6 – Parlare delle opere del defunto in vita

Il primo argomento di cui trattare in un elogio funebre è senza dubbio l’operato del defunto in vita. Ricordiamo con semplicità ed entusiasmo i sacrifici e gli sforzi che ha fatto il caro scomparso, i risultati ottenuti, ricordiamo episodi specifici ed i suoi insegnamenti. Cerchiamo di sorridere durante la lettura dell’encomio; se sorrideremo noi, sorrideranno anche gli altri ed il sollievo sarà immediato. Sottolineiamo che il suo insegnamento sarà eterno e che la mancanza del defunto sarà prettamente fisica. Se non si hanno sufficienti informazioni a riguardo è bene visionare video casalinghi, album di foto oppure chiedere direttamente alle persone più vicine al defunto.

3/6 – Ricordare il carattere e sottolinearne gli aspetti positivi

Ricordiamo poi la persona scomparsa anche dal punto di vista del carattere, ad esempio menzionandone le qualità ed i pregi che hanno fatto si che durante la sua vita fosse amato e benvoluto dagli altri, come esempi di generosità, di disponibilità verso il prossimo, di amore verso la famiglia e di impegno verso la comunità.

4/6 – Cita frasi o scritti del defunto

Se possibile, citare frasi che il defunto usava spesso, o parti di scritti, soprattutto se particolarmente conosciuti, rende l’orazione funebre più personale. Se non sono già in tuo possesso chiedi alla famiglia del defunto di darti supporto. Ad esempio, si possono leggere parti di lettere, cartoline o libri.

5/6 – Scegliere un tono determinato

L’orazione funebre sarà seria, triste o divertente soprattutto in base al nostro tono più che dal contenuto in sé. Sta a noi decidere quale tono usare in base a diversi fattori, come l’età del defunto, la causa del decesso, ecc… Eventualmente potrete ulteriormente arricchire l’encomio con poesie o letture.

6/6 – Scrivere, ripetere eprovare

È bene, una volta scritto il discorso, verificarne i contenuti e la lunghezza. Generalmente il tempo a disposizione durante la cerimonia non è molto, al massimo cinque minuti, per cui occorre concretizzare e non dilungarsi inutilmente. Inoltre parlare in pubblico non è sempre agevole, specie in momenti come questi, per cui il nostro consiglio è di provare a casa. Cercate di essere voi stessi, sempre, e di infondere sicurezza, consapevoli che la vita terrena è solo di passaggio mente le opere e gli insegnamenti rimarranno per sempre con voi.

Riproduzione riservata